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Blade Runner 2049
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5 febbraio 2018 "Ti preghiamo di riprovare" | — | 1 | 14,73 € | 10,77 € |
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25 gennaio 2018 "Ti preghiamo di riprovare" | — | 2 | 36,22 € | 43,54 € |
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7 febbraio 2018 "Ti preghiamo di riprovare" | Steelbook Edition | 2 | 49,99 € | 25,00 € |
Blu-ray
12 febbraio 2018 "Ti preghiamo di riprovare" | Limited Edition | 2 |
—
| — | — |
Blu-ray
"Ti preghiamo di riprovare" | Collector's Edition | 2 |
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Formato | Blu-ray |
Collaboratore | Harrison Ford, Jared Leto, Ryan Gosling, Robin Wright |
Lingua | Inglese, Italiano |
Tempo di esecuzione | 2 ore e 43 minuti |
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Descrizione Prodotto


DISPONIBILE ANCHE IN DVD, STEELBOOK PREMIUM E 4K ULTRA HD

CONTENUTI SPECIALI
- La creazione del mondo di Blade Runner 2049
- Blade Runner 101: prologhi
- 2036: alba dei nexus
- 2048: nessuna via di fuga
- 2022: blackout.
BLADE RUNNER 2049
Edizione Blu-Ray disco singolo ricca di contenuti speciali
Sono trascorsi trent'anni dall'ultima missione del cacciatore di replicanti Rick Deckard (Harrison Ford), Los Angeles appare come una metropoli futuristica dominata da un ordine apparente e i Blade Runner vanno ancora a caccia di esseri robotici. Uno degli uomini più promettenti della nuova generazione, l'agente K (Ryan Gosling) della polizia locale, deve affrontare una scoperta sconvolgente che minaccia di abbattere le fondamenta stesse della società contemporanea. K si mette in cerca del famoso Deckard per condividere con lui il peso del segreto rimasto sepolto per anni, e riesce a rintracciarlo nonostante l'uomo abbia abilmente fatto perdere le sue tracce per decenni. Nel frattempo le forze nemiche sfoderano tutte le loro armi per impedire a K di rivelare la terribile verità.
- Lingue: Italiano (DTS-HD Master Audio 5.1), Inglese (DTS-HD Master Audio 5.1)
- Sottotitoli: Italiano, Inglese, Portoghese
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DVDEdizione dvd disco singolo ricca di contenuti speciali: - Blade Runner 101: prologhi - 2036: alba dei nexus - 2048: nessuna via di fuga - 2022: blackout. |
STEELBOOK PREMIUMEdizione Steelbook 3 dischi contenente il film in 4K Ultra Hd e in Blu-Ray standard + un bonus disc ricco di contenuti speciali: - la creazione del mondo di Blade Runner 2049 - Blade Runner 101: prologhi - 2036: alba dei nexus - 2048: nessuna via di fuga - 2022: blackout contenuti speciali disco bonus: - essere umani - battaglie del futuro: l’azione di Blade Runner 2049 - due diventano uno - vestire la pelle: la moda di Blade Runner 2049. |
4K ULTRA HD + BLU-RAYEdizione 2 dischi contenente il film in versione 4k ultra hd e in versione Blu-Ray standard + una ricca sezione di contenuti speciali: - la creazione del mondo di Blade Runner 2049 - Blade Runner 101: prologhi - 2036: alba dei nexus - 2048: nessuna via di fuga. |
Descrizione prodotto
Edizione Blu-Ray disco singolo ricca di contenuti speciali: - la creazione del mondo di Blade Runner 2049; Blade Runner 101: prologhi 2036: alba dei nexus 2048: nessuna via di fuga 2022: blackout.
Dettagli prodotto
- Aspect Ratio : Sconosciuto
- Lingua : Inglese, Italiano
- Dimensioni del collo : 17,2 x 13,6 x 1,2 cm; 60 grammi
- Numero modello articolo : part_B0764LWGSW
- Formato supporto : Blu-ray
- Tempo di esecuzione : 2 ore e 43 minuti
- Data d'uscita : 7 febbraio 2018
- Attori : Harrison Ford, Ryan Gosling, Jared Leto, Robin Wright
- Sottotitoli: : Italiano
- Lingua : Italiano (DTS-HD Master Audio 5.1), Inglese (DTS-HD Master Audio 5.1)
- Studio : Eagle Pictures
- Garanzia e recesso: Se vuoi restituire un prodotto entro 30 giorni dal ricevimento perché hai cambiato idea, consulta la nostra pagina d'aiuto sul Diritto di Recesso. Se hai ricevuto un prodotto difettoso o danneggiato consulta la nostra pagina d'aiuto sulla Garanzia Legale. Per informazioni specifiche sugli acquisti effettuati su Marketplace consulta la nostra pagina d'aiuto su Resi e rimborsi per articoli Marketplace.
- ASIN : B0764LWGSW
- Paese di origine : Italia
- Numero di dischi : 1
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 3,234 in Film e TV (Visualizza i Top 100 nella categoria Film e TV)
- n. 230 in Fantascienza (Film e TV)
- Recensioni dei clienti:
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Era il Novembre del 2019. Il cacciatore di replicanti Rick Deckard interpretato da Harrison Ford e Rachael interpretata da Sean Young provano a fuggire da un destino segnato.
“Oggi”, nel 2049, i vecchi Nexus 8 sono stati da tempo superati dai replicanti Nexus 9, migliorati e perfezionati, resi più docili e obbedienti, e l’agente K ( Ryan Gosling ) della Polizia di Los Angeles, anche lui un blade runner, è incaricato di “ritirare” i modelli precedenti che ancora si nascondono da qualche parte. Scopre però un segreto sepolto da tempo che potrebbe far precipitare nel caos quello che è rimasto della società. E questa scoperta lo porta alla ricerca di Deckard, sparito nel nulla da ormai 30 anni.
RECENSIONE:
“Nato e non creato”. Denis Villeneuve costruisce impalcature visive e inquietudini filosofiche provando a replicare, senza soluzione di continuità le derive sci-fi e noir che Ridley Scott era stato capace di toccare, ormai 35 anni fa, traducendo filmicamente "Il cacciatore di androidi" di Philip K. Dick.
Ogni elemento strutturale di Blade Runner 2049 è non solo, non semplicemente, copia conforme dell’originale, ma sentito e ragionato prolungamento di un universo, visivo, ambientale, cinematografico, di uno tra i film più iconici della storia della settima arte.
Non c’è una cosa fuori posto, in questa scacchiera dove ogni mossa anche impercettibile, anche apparentemente vuota di senso, o avvolta da lunghi silenzi è figlia di un calcolo. Di una scienza che ancora oggi e, soprattutto, con l’avvento di tecnologie forse impensabili ai tempi del primo film continua a domandarsi “che cosa definisce un essere umano?”.
Villeneuve non si sottrae alle inquietudini di natura etica e bioetica, costruisce nel vero senso della parola, visto che ogni set è analogico e non ricreato con il green screen architetture in grado di ospitare comodamente lo script di Hampton Fancher e Michael Green, e instrada la prosecuzione di una storia iniziata 30 anni fa insinuando il dubbio laddove invece le creazioni di Niander Wallace ( Jared Leto ) non dovrebbero prevederlo: dove finisce il confine tra l’obbedienza androide e la ricostruzione di un’identità creata dal nulla ma settata con l’innesto di ricordi artificiali? E che cosa succede se uno di quei ricordi è un frammento di memoria reale?
Ci si muove lungo le traiettorie ambientali disegnate allora, la veduta area e notturna di una Los Angeles sempre più caotica e illuminata da ologrammi promettenti qualsivoglia svago e ristoro e ridisegnate oggi attraverso una distopia ancor più grigia, figlia di un collasso degli ecosistemi avvenuto anni prima, l’enorme muro che difende la città dall’oceano minaccioso, il freddo costante, l’inospitalità di luoghi resi inabitabili dall’inquinamento dell’aria, la neve ma, come era ovvio immaginare, il cuore della questione è ancora una volta nascosto nell’abisso di dilemmi ancora oggi irrisolvibili.
E l’unico vero limite di Blade Runner 2049, forse, è proprio nel voler rendere più dirette, più a portata, più narrative, questioni che nel film precedente rimanevano sospese, mai enunciate apertamente, fuggendo da facili schematismi che, invece, stavolta, sembrano fiaccare il percorso del racconto, rischiando a volte di spogliarlo della poesia, dell’anima che, al contrario, tutto l’impianto visivo, visionario e architettonico che raggiunge il suo apice quando la splendida Ana de Armas, l’ologramma Joi, si sovrappone al corpo della prostituta interpretata da Mackenzie Davis per rendere carnale, reale, il suo rapporto con K riuscendo a mantenere vivo, saldo in quell’equilibrio quasi commovente tra ricordo del prototipo e creazione di un nuovo cult.
“Nato e non creato”, la questione è tutta lì: “In fondo non sei male, anche senz’anima”.
IL DISCO:
Visivamente eccezionale, lungo e tutto sommato apprezzabile seguito dell’omonimo film classe 1982, fondatore morale del genere cyberpunk, il quale sdoganò la fantascienza distopica e pessimista. Il punto di forza dell’opera rimane la fotografia, con panoramiche e impostazioni artistiche molto ricercate, le quali, tuttavia, potrebbero passare in secondo piano se accorpate ad una durata decisamente sostenuta ed un ritmo volutamente rallentato.
Il film del resto è concepito come un sequel ideale del suo predecessore, con tempi molto dilatati abbinati ad uno svolgimento lineare e ad improvvise “svolte” di sceneggiatura. Le inquadrature sono ricche di dettaglio oltre ogni misura. Già dai primi minuti si apprezza la ricchezza delle immagini, basta osservare i dettagli della campagna e dell’albero in primo piano nella fattoria di Morton per rendersene conto. L’immagine si mantiene quindi ricca e definita per l’intera durata, a partire dai primi piani, con incarnati letteralmente “scavati” nello schermo. Le sequenze ambientate nel deserto di rottami sono quanto di più performante si sia visto fino ad ora su un supporto Blu-Ray con panoramiche sulle carcasse meccaniche estremamente “rifinite”, tali da riconoscerci quasi le scritte sopra in lontananza. Sfumature e colori carichi, visibili specialmente nel salone dove si nasconde Deckard, le cui peculiarità “scolpiscono” ulteriormente i contorni di pareti e mobilio. Un quadro di eccellenza assoluta “minato”, per modo di dire, dalle sequenze scure e in cui la foschia sia presente ( tipicamente le panoramiche cittadine in notturna), ove causa l’impostazione fotografica, il dettaglio tende a limitarsi.
Il fascino di un'opera come Blade Runner 2049, non è solo visiva ma anche sonora. C'è un grande lavoro sull'audio, sia per la colonna sonora che per gli effetti di questo mondo distopico, e per fortuna queste atmosfere vengono catturate in maniera egregia dal DTS HD Master Audio 5.1. Il DTS HD del Blu-Ray regala un'eccezionale esperienza cinematografica e una completa immersione nel mondo distopico di Blade Runner 2049 grazie a una spazialità ad alto grado di suggestione. La traccia è innanzitutto caratterizzata da un tappeto sonoro di fondo molto attivo e ricco di piccoli suoni, che siano rumori della strada, ologrammi pubblicitari, note musicali o ronzii di api, tutti perfettamente dislocati nello spazio e molto precisi. Un tappeto che riesce a riempire anche i lunghi momenti senza dialoghi, grazie a una costante attività surround. E poi ci sono le occasioni nelle quali l'audio può esplodere in tutta la sua potenza ed energia. Un'esuberanza già apprezzabile all'arrivo del veicolo nella scena iniziale, o nel primo utilizzo di armi, e che dà il suo meglio nel volo dei veicoli ( i panning sono perfetti ), negli elementi atmosferici e nella fragorosa arma di K. Ma anche nella musica: la notevole profondità dei bassi regala infatti spessore al lavoro di Hans Zimmer e Benjamin Wallfisch, che omaggiano con originalità la mitica colonna sonora di Vangelis, mentre i dialoghi sono chiari e puliti, anche se proprio da qualche doppiaggio la traccia italiana esce ovviamente con meno efficacia rispetto a quella originale.
CONTENUTI SPECIALI:
Gli extra sono buoni con un'ora circa di materiale, anche se forse da un titolo del genere ci si poteva aspettare qualcosa in più.
Ma comunque constano di:
- La creazione del mondo di Blade Runner 2049. Making of piuttosto esaustivo di 22 minuti;
- Blade Runner 101. Raccolta di sei featurette dedicate a specifici spezzoni del film;
- Prologhi. Tre corti distribuiti inizialmente sul web, i quali fungono da introduzione al film.

Recensito in Italia il 9 gennaio 2022
Era il Novembre del 2019. Il cacciatore di replicanti Rick Deckard interpretato da Harrison Ford e Rachael interpretata da Sean Young provano a fuggire da un destino segnato.
“Oggi”, nel 2049, i vecchi Nexus 8 sono stati da tempo superati dai replicanti Nexus 9, migliorati e perfezionati, resi più docili e obbedienti, e l’agente K ( Ryan Gosling ) della Polizia di Los Angeles, anche lui un blade runner, è incaricato di “ritirare” i modelli precedenti che ancora si nascondono da qualche parte. Scopre però un segreto sepolto da tempo che potrebbe far precipitare nel caos quello che è rimasto della società. E questa scoperta lo porta alla ricerca di Deckard, sparito nel nulla da ormai 30 anni.
RECENSIONE:
“Nato e non creato”. Denis Villeneuve costruisce impalcature visive e inquietudini filosofiche provando a replicare, senza soluzione di continuità le derive sci-fi e noir che Ridley Scott era stato capace di toccare, ormai 35 anni fa, traducendo filmicamente "Il cacciatore di androidi" di Philip K. Dick.
Ogni elemento strutturale di Blade Runner 2049 è non solo, non semplicemente, copia conforme dell’originale, ma sentito e ragionato prolungamento di un universo, visivo, ambientale, cinematografico, di uno tra i film più iconici della storia della settima arte.
Non c’è una cosa fuori posto, in questa scacchiera dove ogni mossa anche impercettibile, anche apparentemente vuota di senso, o avvolta da lunghi silenzi è figlia di un calcolo. Di una scienza che ancora oggi e, soprattutto, con l’avvento di tecnologie forse impensabili ai tempi del primo film continua a domandarsi “che cosa definisce un essere umano?”.
Villeneuve non si sottrae alle inquietudini di natura etica e bioetica, costruisce nel vero senso della parola, visto che ogni set è analogico e non ricreato con il green screen architetture in grado di ospitare comodamente lo script di Hampton Fancher e Michael Green, e instrada la prosecuzione di una storia iniziata 30 anni fa insinuando il dubbio laddove invece le creazioni di Niander Wallace ( Jared Leto ) non dovrebbero prevederlo: dove finisce il confine tra l’obbedienza androide e la ricostruzione di un’identità creata dal nulla ma settata con l’innesto di ricordi artificiali? E che cosa succede se uno di quei ricordi è un frammento di memoria reale?
Ci si muove lungo le traiettorie ambientali disegnate allora, la veduta area e notturna di una Los Angeles sempre più caotica e illuminata da ologrammi promettenti qualsivoglia svago e ristoro e ridisegnate oggi attraverso una distopia ancor più grigia, figlia di un collasso degli ecosistemi avvenuto anni prima, l’enorme muro che difende la città dall’oceano minaccioso, il freddo costante, l’inospitalità di luoghi resi inabitabili dall’inquinamento dell’aria, la neve ma, come era ovvio immaginare, il cuore della questione è ancora una volta nascosto nell’abisso di dilemmi ancora oggi irrisolvibili.
E l’unico vero limite di Blade Runner 2049, forse, è proprio nel voler rendere più dirette, più a portata, più narrative, questioni che nel film precedente rimanevano sospese, mai enunciate apertamente, fuggendo da facili schematismi che, invece, stavolta, sembrano fiaccare il percorso del racconto, rischiando a volte di spogliarlo della poesia, dell’anima che, al contrario, tutto l’impianto visivo, visionario e architettonico che raggiunge il suo apice quando la splendida Ana de Armas, l’ologramma Joi, si sovrappone al corpo della prostituta interpretata da Mackenzie Davis per rendere carnale, reale, il suo rapporto con K riuscendo a mantenere vivo, saldo in quell’equilibrio quasi commovente tra ricordo del prototipo e creazione di un nuovo cult.
“Nato e non creato”, la questione è tutta lì: “In fondo non sei male, anche senz’anima”.
IL DISCO:
Visivamente eccezionale, lungo e tutto sommato apprezzabile seguito dell’omonimo film classe 1982, fondatore morale del genere cyberpunk, il quale sdoganò la fantascienza distopica e pessimista. Il punto di forza dell’opera rimane la fotografia, con panoramiche e impostazioni artistiche molto ricercate, le quali, tuttavia, potrebbero passare in secondo piano se accorpate ad una durata decisamente sostenuta ed un ritmo volutamente rallentato.
Il film del resto è concepito come un sequel ideale del suo predecessore, con tempi molto dilatati abbinati ad uno svolgimento lineare e ad improvvise “svolte” di sceneggiatura. Le inquadrature sono ricche di dettaglio oltre ogni misura. Già dai primi minuti si apprezza la ricchezza delle immagini, basta osservare i dettagli della campagna e dell’albero in primo piano nella fattoria di Morton per rendersene conto. L’immagine si mantiene quindi ricca e definita per l’intera durata, a partire dai primi piani, con incarnati letteralmente “scavati” nello schermo. Le sequenze ambientate nel deserto di rottami sono quanto di più performante si sia visto fino ad ora su un supporto Blu-Ray con panoramiche sulle carcasse meccaniche estremamente “rifinite”, tali da riconoscerci quasi le scritte sopra in lontananza. Sfumature e colori carichi, visibili specialmente nel salone dove si nasconde Deckard, le cui peculiarità “scolpiscono” ulteriormente i contorni di pareti e mobilio. Un quadro di eccellenza assoluta “minato”, per modo di dire, dalle sequenze scure e in cui la foschia sia presente ( tipicamente le panoramiche cittadine in notturna), ove causa l’impostazione fotografica, il dettaglio tende a limitarsi.
Il fascino di un'opera come Blade Runner 2049, non è solo visiva ma anche sonora. C'è un grande lavoro sull'audio, sia per la colonna sonora che per gli effetti di questo mondo distopico, e per fortuna queste atmosfere vengono catturate in maniera egregia dal DTS HD Master Audio 5.1. Il DTS HD del Blu-Ray regala un'eccezionale esperienza cinematografica e una completa immersione nel mondo distopico di Blade Runner 2049 grazie a una spazialità ad alto grado di suggestione. La traccia è innanzitutto caratterizzata da un tappeto sonoro di fondo molto attivo e ricco di piccoli suoni, che siano rumori della strada, ologrammi pubblicitari, note musicali o ronzii di api, tutti perfettamente dislocati nello spazio e molto precisi. Un tappeto che riesce a riempire anche i lunghi momenti senza dialoghi, grazie a una costante attività surround. E poi ci sono le occasioni nelle quali l'audio può esplodere in tutta la sua potenza ed energia. Un'esuberanza già apprezzabile all'arrivo del veicolo nella scena iniziale, o nel primo utilizzo di armi, e che dà il suo meglio nel volo dei veicoli ( i panning sono perfetti ), negli elementi atmosferici e nella fragorosa arma di K. Ma anche nella musica: la notevole profondità dei bassi regala infatti spessore al lavoro di Hans Zimmer e Benjamin Wallfisch, che omaggiano con originalità la mitica colonna sonora di Vangelis, mentre i dialoghi sono chiari e puliti, anche se proprio da qualche doppiaggio la traccia italiana esce ovviamente con meno efficacia rispetto a quella originale.
CONTENUTI SPECIALI:
Gli extra sono buoni con un'ora circa di materiale, anche se forse da un titolo del genere ci si poteva aspettare qualcosa in più.
Ma comunque constano di:
- La creazione del mondo di Blade Runner 2049. Making of piuttosto esaustivo di 22 minuti;
- Blade Runner 101. Raccolta di sei featurette dedicate a specifici spezzoni del film;
- Prologhi. Tre corti distribuiti inizialmente sul web, i quali fungono da introduzione al film.




Film fantascienza
Audio e video eccezionali se sfruttati con un impianto adeguato
Steelbook stiloso
Consegna perfetta
Questo abbastanza noioso, adoro Ryan Goslin, ma qui insomma lo trovo sprecato, per me lui eccelle nei ruoli di cruda realtà contemporanea. Resto del cast fuori dai miei pensieri.
Belli i colori e certe scene, ma non abbastanza da risollevare le sorti del film in generale. Non lo riguarderò.
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Recensito nel Regno Unito il 10 marzo 2024



Though the steelbok is stellar, but the descriptions inside are german. I expected it to be english version.


Recensito nel Regno Unito il 19 agosto 2019
Though the steelbok is stellar, but the descriptions inside are german. I expected it to be english version.


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